Bitnation, o crypto nation[2]: 5 , era un progetto basato sulle criptovalute che si autodefiniva una “nazione volontaria”, in cui tutti i cittadini sceglievano di essere cittadini, fondato nel 2014 da Susanne Tarkowski Tempelhof. Una parte del processo per diventare un cittadino prevedeva la registrazione di documenti anagrafici, identità e altri eventi legali attraverso l’uso di uno smart contract sulla blockchain di Ethereum. [3][4]
Ad agosto 2022, il nome di dominio bitnation.co era stato venduto e il progetto è considerato defunto. [5]
Storia
La fondatrice di Bitnation, Susanne Tarkowski Tempelhof, è cresciuta in una famiglia franco-svedese dove suo padre era stato apolide per un decennio. [6] È stata ispirata dalla tecnologia blockchain e Bitcoin l’ha ispirata a estenderla all’istruzione e alla sicurezza nazionale, che si è gradualmente evoluta nei concetti di spina dorsale della moderna startup Bitnation. [7] Bitnation è stata fondata il 14 luglio 2014 da Tempelhof. [8]: 13 [9][10]
Media
Bitnation è stato oggetto di un articolo di Vice nel settembre 2016 in cui l’autore ha osservato che “poiché una nazione è tanto un concetto ideologico quanto legale, un punto di forza di Bitnation risiede nella sua capacità di dare un’azione a gruppi che sono stati ignorati o repressi dai moderni stati-nazione”. [11]
Nel febbraio 2018 The Atlantic ha osservato che “Bitnation [sta] proponendo un ‘sistema di governance volontaria peer-to-peer’ per sostituire l’arbitrarietà della nascita come decisore della propria cittadinanza. La governance blockchain potrebbe consentire la creazione di cittadinanza virtuale e comunità autonome distinte dagli stati-nazione territoriali”. [12]
Bitnation ha anche ricevuto una notevole copertura da The Economist[13] e The Wall Street Journal per il suo lavoro sperimentale che utilizza la tecnologia blockchain per risolvere la crisi dei migranti. [14]
Premi e riconoscimenti
Nell’aprile 2017, il programma BRER (Bitnation Refugee Emergency Response) di Bitnation è stato uno di quelli premiati dal Grand Prix 2017, un premio annuale del Netexplo Forum co-organizzato dall’UNESCO. [15]